Arte, cultura e tradizioni

Francesco Morlacchi, brillante compositore perugino

tra i più brillanti compositori settecenteschi, il perugino morlacchi seppe conquistare la notorietà non solo in italia ma in tutta europa. Si stabilì a dresda dove fu kapellmeister fino alla morte e a succedergli fu richard wagner

Più che una figura storica, a Perugia è un’istituzione: Francesco Morlacchi è stato uno dei più talentuosi compositori italiani del Settecento, autore di numerose opere di successo e artefice della diffusione della musica lirica in tutta Europa. Nato nel 1784, approcciò alla musica grazie allo zio sacerdote Giovanni Mazzetti, organista di cattedrale, studiando poi a Loreto da Nicola Zingarelli e a Bologna da Stanislao Mattei, finché nel 1805 entrò nell’Accademia filarmonica locale.

Per ammirare le prime opere di un certo rilievo bisogna aspettare il 1807, quando realizzò "Corradino” e debuttò in teatro con la farsa "Il poeta disperato”. Tre anni, dopo grazie al successo ottenuto dal dramma serio "Le Danaidi”, divenne Kapellmeister dell'Opera italiana a Dresda e nel 1815 portò a termine l’adattamento de "Il barbiere di Siviglia”, giusto un anno prima che Rossini desse alle stampe la sua versione decisamente più celebre. 

Tra le opere più celebre del Morlacchi c’è "Tebaldo e Isolina”, che debuttò al Teatro La Fenice di Venezia nel 1822, grazie anche all’impegno di Giovanni Battista Velluti per la sua diffusione. Morlacchi fu compositore prolifico e tra le sue opere figurano anche quaranta liriche da camera per canto e pianoforte. Alla sua morte nel 1841 gli successe nel ruolo di Kapellmeister un giovane ma brillante compositore tedesco: Richard Wagner. A Perugia gli è stato intitolato il Teatro del Verzaro e il Conservatorio Statale.

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